Canzone di notte

Ore confuse della notte, la malinconia non è uno stato d'animo.
Le vite altrui si sono rotte e sembra non esista più il tuo prossimo.
Ti vesti un poco di silenzio, hai la dolce illusione di esser solo:
son macchine che passano, od è il vento? O sono i tuoi pensieri alzati in volo?
I tuoi pensieri un po' ubriachi danzando per le strade si allontanano:
ti son sfuggiti dalla mano, e il giorno sembra ormai così lontano.
Mattino, notte, hai perso il tempo, la malinconia ti sembra di toccarla,
ma forse è l'ora dell'avvento e chiami l'ironia per aiutarla.
E forse c'è qualcuno che ora muore, e forse c'è qualcuno che ora nasce,
qualcuno compie un crimine d'onore, passeggiano sui viali le bagasce.
Bagasce sono i tuoi ricordi, che fra canzoni e vino ti disturbano,
che ti molestano pian piano, e il giorno sembra ormai così lontano.
Mattino, notte, cosa importa? I giorni sono nuvole distratte.
Suonerà l'ora alla tua porta, e l'orologio è il sangue tuo che batte.
Quando verrà il tempo di partire l'ora avrà il medesimo colore.
Sembra sempre un poco di morire nel momento eroico dell'amore.
Se ridi o piangi è sempre uguale, le cose nel ricordo poi si sfumano,
Il sacro si unirà al profano e il giorno sembra ormai così lontano.
Mattino, notte, dentro e fuori, sei certo o cerchi la consolazione?
Son bianco e nero, o son colori, o facce ambigue della tua prigione?
Cerchi sempre ciò che ti è lontano, dopo dici: "Tutto è relativo",
ma l'ironia e il dolor dicono invano che sei certo solo di esser vivo.
Ma c'è ancor tempo per pensare, per maledire e per versare il vino,
per pianger, ridere e giocare, e il giorno sembra ormai così vicino.