Conosci ben gli altri
Gran Paese scuopresi nella malattia, ubbriachezza, bagordi, e negli scrigni; cioè dove trattasi di guadagno, o perdita; nel viaggio, ove spalancate le porte dell'animo, tosto sbucano le fiere da' covili del cuore. Nell'afflizioni più che mai ciò avviene; e massimamente se obbrobriose, e schernevoli. Cotali occasioni voglion prendersi a trattar con coloro, che brami conoscere.
Conferisce non poco l'addimesticarsi cogli amici, figliuoli, paggi, famigliari, e servidori del medesimo, i quali facilmente potrai guadagnar con donativi, e carpirne assai di notizie.
Se sospetti, che altri rumini per la mente qualche pensiero, introduci seco ragionamento di materia affatto contraria, encomiandola, e commendandone il merito: perchè egli, se era fisso nella specie opposta, non sarà mai così circospetto; nè potrà di meno di non venir fuori col difendere il suo pensamento, o coll'oppugnare, e far oggezioni in guisa, che dia a vedere la sua contraria opinione.
Con quest'artificio potrai ricrederti di qual morbo pecchi chi che sia. Proponi in discorso i difetti più ovvj, ed in quali l'amico potrebbe trascorrere, tosto s'ostinerà egli al biasimo del vizio antiposto; anzi quanto maggiormente ne pecca, tanto più pervicacemente l'oppugnerà, e detesterà. Tanto appunto costumano i Predicatori, che si scagliano più contenziosamente contro quei vizj, de' quali eglino maggiormente son tinti.
Dimanda parere sopra qualche affare a tal'uno, e dopo pochi giorni proponigli la medesima materia; se allora non fu sincero, ora parlerà diversamente. Per tiro speciale della divina providenza tosto ci dimentichiamo delle profferite menzogne.
Mostrati esser informato di qualche affare, e proponilo alla presenza di colui, che stimi averne scienza; egli in correggerti, ti scuoprirà tutte le sue notizie in tal particolare.
Conoscerai tosto l'essere altrui da coloro con chi egli pratica.
Loda tal'uno, e consolalo nel suo travaglio: perchè in tali occasioni prorompono fuori i più impenetrabili pensieri del cuore.
Incoraggia quel tale a narrarti la sua vita, il che sortirà, se tu gli narri sotto finta la tua; e quali inganni egli usò ad altri; e di qui avrai ben agio di arguir qual'ei sia presentemente: sia però tu avvertito a non iscuoprirgli la tua.
Potrai ricrederti dell'altrui scienza in questa guisa: dagli a legger qualche Epigramma. Se loderallo molto, ancorchè il componimento sia basso, darassi a conoscere per un Poeta dozzinale. Se il loderà a proporzione del merito, sarà per verità Poeta. Così parimenti dal proporre ragionamento de' cibi, potrai discernere un ghiotto; e l'istesso sarà degl'altri vizj, e virtù.
Giova pur'anche porre qualche quesito nell'adunanza, e obbligar ciascuno, come per ischerzo a darne giudizio, e così scandagliar quanto pesi ciascuno, di qual virtù sia adorno, ed a qual carica sostenere adatto. Il più delle volte da giuoco si scuoprono le verità.
Potrai anche talora farla da Medico, mescolando tal'ingredienti ne' cibi, che mettono in brio i convitati, e li faccino parlar troppo.
Segno notorio d'un uomo maligno si è l'esser egli facile a contraddire; e questo tale commetterà anche de' furti.
Chi troppo si millanta, e fa pompa del suo valore, non è gran fatto da temersi.
Sono fantastici gli scrupolosi, i malinconici, i ciarloni, e strepitosi, che portano le unghie molto corte, e che si mortificano esteriormente, senza punto curar la mortificazione interna.
Conoscerai un mendico esaltato a gran posto, se si lagna del vestito, e del vitto. I poveri ingranditi affettano sopra i nobili somiglianti doglianze.
Scuoprirai tosto un uomo fallace, e glorioso, se narrerà i suoi viaggi pel mondo, le pellegrinazioni, i combattimenti militari, i tanti, e poi tanti attentati, e altrettanti anni trascorsi in quell'impiego, ed in quel luogo: allora fagli i conti addosso teco stesso, e poscia in un'altra occasione dimandagli quando principiò, e quando finì. Quanti anni egli abbia: e allora si scorgerà ad occhi veggenti di lui l'incoerenza. Parimenti potrai interrogarlo, quante fortezze abbia la tal città, e qual celebre castello (il cui nome potrai fingerti) o pure, come se fossi inteso di tutta la di lui vita, con esso seco ti congratula, ch'egli abbia scampato il tale, e tal'altro pericolo.
Conoscerai un uomo da bene, e di lui la pietà dalla coerenza nel tenor di sua vita, e se non ha ambizione, e appetito di posti onorevoli, dalla niun'affettazione, o mostra della propia modestia, e composizione esteriore, nelle azioni usuali: se non è effemminato nel discorso, non volenteroso di far pompa delle mortificazioni estrinseche, e se è parchissimo nel mangiare, e nel bere.
La natura d'un malinconioso, e flemmatico si dà a divisare dal professarsi egli stesso lontano dall'ambizione, e dal fasto, e se offeso, tosto ritorna in grazia coll'offensore.
Sono per lo più uomini astuti coloro, che mostrano una dolcezza affettata, ed hanno come un monticello in mezzo al naso, e gli occhi penetranti.
Si cerchi qualche parere a tal'uno, ed indi diviserassi di lui la prudenza, e destrezza nel maneggio degli affari. Devi perciò fingerti a lui dubbioso, e titubante.
Non creder punto a chi di leggieri gran cose promette, perchè è mentitore, e fallace.
Tieni per fidato, e segreto colui, che per niuna quantunque gran legge di amicizia ti rivelerà gli arcani, confidatigli dagli altri. Suborna non per tanto qualche persona, che vada a confidarsi con esso lui, o a cavargli di bocca ciò, che tu sotto silenzio gli comunicavi. Ma più volontieri s'inducono costoro ad aprirsi con donne, o fanciulli diletti, o con li loro Maggiori, e Superiori per forza di riverenzial timore. Se egli s'induce a rivelarti gli altrui segreti, non gli confidar nulla: perchè potrà aver un oggetto amato uguale alla tua persona, a chi altrettanto confidi.
Rileverà di tanto in tanto intercettar le lettere de' suoi sudditi, attentamente leggerle, e anche rispondervi.
Coloro, che si dilettano del possesso di cose rare, pellegrine, e galanti, per lo più sono effemminati, e a poco buoni.
Quei, che affettano gran politezza nelle lor'armi, son poco valorosi in guerra, e quei, che ostentano gli ordegni della lor'arte molto galanti, non passano per buoni artefici; se pure cotal trascorso non dovesse condonarsi alla loro età giovanile. Parimenti coloro, che fuor di modo si danno buon tempo, e badano a comparir belli, ed amabili, non sono molto dotti.
Scuoprirai in cotal guisa l'adulatore. Figuragli d'aver commessa un'azione incapace di discolpa, ed in rappresentargliene, mostrati come perplesso, e dubbioso. Se egli ti loda, senza fallo è adulatore; non è tale, se almeno si tace.
Prenderai questo saggio del falso amico. Vadagli uno da te prevenuto a dargli nuova, che tu ti trovi ridotto all'orlo del precipizio, e che le scritture, e ragioni, dove ti facevi forte, sono scoperte già false. Se egli ascolta tutto ciò, come se niente gli appartenesse, non ti sarà mai amico. Inviagli altresì chi da tua parte gli dimandi consiglio, e ajuto; conoscerai qual'egli è. Esperimentato qual'egli sia, cioè falso, dissimola con esso lui, che tutto il rapportatoti di lui era una mera falsità.
Gl'Ignoranti si danno a conoscere dalla soperchia pulitezza, e abbellettamento nelle lor cose, nella tapezzeria de' muri, nell'arredo, e suppellettile della casa. Se in presenza di costoro si profferisca casualmente qualche parola non molto latina, tosto se ne ridono, e danno a conoscere essersene accorti.
Guardati da quei di bassa statura: perchè son pertinaci, e boriosi.
Se sei curioso sapere come continuino buona legge quei tali amici, mettiti a biasimare un di loro, presente l'altro, o a lodarlo; allora, o dal silenzio, o da una fredda risposta ti accorgerai del vero di quanto passa.
Proponi ne' circoli varj avvenimenti con richiedere de' partiti opportuni i circostanti. Dalle risposte di ciascuno scandaglierai l'ingegno, e l'accortezza di tutti. Similmente metti in campo, come possano ingannarsi tali, e tali persone. Introduci discorso di persecuzioni, e travagli. Colui si farà conoscere, averne sofferte maggiori, chi più ne discorrerà.
Son di lor natura per lo più menzognieri coloro, che mentre ridono, formano, come due fossette nelle guancie.
Non molto aver paura di quei, che si fanno buoni bocconi. Da troppo giovani, o troppo vecchi si possono aver le notizie degl'affari.
Simolatore è colui, che or biasima, or commenda una stessa azione, secondo più gli torna, o gli cade in taglio.
Per lo più han pochissimo senno quei, che hanno molti linguaggi; perchè una vasta memoria toglie assai da un gran giudizio.
Se tal'uno stato un pezzo involto ne' vizj, ad un tratto comparisce virtuoso, stenta a credergli, e abbilo per sospetto.
Se dubiti dell'altrui fedeltà, comunicagli qualche individual notizia, che tu non abbi mai confidata ad alcun'altro. Se vedi pubblicarsi detta notizia, già l'hai colto per fellone.
Se altri narrano i lor sogni, pregali, che ne ripetano il racconto, e che altresì discorrano di altre materie. Dopo tali ragionamenti, scandaglierai non poco il fondo del lor cuore. Come per esempio, se quel tale ti esaggeri l'amor, che ti porta, cavane in altro tempo i suoi sogni, e se non sognò mai di te, è un amor finto.
Fa prova dell'animo altrui verso di te, scuoprendo i tuoi affetti, o fingendoti suo nemico.
Non mostrar mai d'aver pratica di qualche vizio; nè raccontare le altrui colpe con vitupero, o troppo zelo; perchè sarai stimato, esser imbrattato della medesima pece:
Se venisse un accusatore a dinunziarti chi che sia, fa finta d'esserne inteso appuntino, e saperne di vantaggio. Allora vedrai, che vi aggiugnerà de' sospetti, e delle minuzie, che altrimenti non arebbe mai aggiunte.
Coloro, che usano troppe tenerezze co' be' fanciulli, e co' cagnolini, sono effemminati.
Quei che con voce finta, e tossetta simolata favellano, non hanno molto del virile, anzi sono inchinati alla lascivia. Così anche i troppi gai, lisciardi, e vogliosi di comparir belli a gli occhi altrui; come anche quei, che affettano comparir giovani, o assomigliarsi alle donne.
Sono falsarj coloro, che con somma facilità propalano di tutto; e approvano in estremo tutti i tuoi operati; è finta la costoro amicizia. Guardati da colui, che in tua presenza con troppa acrimonia si scaglia contro tal'altro: perchè il medesimo farà teco.
A fare scelta d'un uomo segretissimo, adopera quest'artificio: partecipagli qualche arcano sotto sugello impenetrabile. Questo medesimo arcano sotto le medesime circostanze comunica a un tal'altro. Spedisci poi un terzo, che informato del tutto aduni in un congresso quei due, e gli alletti a propalare i loro arcani consaputi. Questo è il crocciuolo, da cimentare il più facile ad isvelarsi. Colui, che starà pertinace a non aprirsi, nè pur co' consapevoli, tosto ammettilo al tuo gabinetto, e dichiaralo tuo Segretario.
A chiarirti dell'altrui intenzione, ti gioverà subornare un suo diletto, e per mezzo di lui pescherai grandi arcani.