Quando men' vo

Musetta
(sempre per avere l'attenzione)

*Quando me n'vò
soletta per la via,
la gente sosta e mira
e la bellezza mia tutta ricerca in me
da capo a pie'...

Marcello
(agli amici, con voce soffocata)

Legatemi alla seggiola!

Alcindoro -- (sulle spine)
Quella gente che dirà? Musetta
... ed assaporo allor la
bramosia sottil, che da
gli occhi traspira
e dai palesi vezzi intender
sa alle occulte beltà.

(alzandosi)
Così l'effluvio del desìo tutta m'aggira,
felice mi fa!...

Alcindoro
(Si avvicina a Musetta, cercando
di farla tacere)

Quel canto scurrile
mi muove la bile!
mi muove la bile!

Musetta
...E tu che sai, che memori
e ti struggi da me tanto rifuggi?
So ben: le angoscie tue
non le vuoi dir,
ma ti senti morir!

Mimì
(a Rodolfo; le sue frasesi intercalano
a quelle di Musetta in accompagamento)


Io vedo ben...
che quella poveretta,
tutta invaghita di Marcello,
tutta invaghita ell'è! (Schaunard e Colline si alzano e si
portano da un lato, osservando la
scena con curiosità, mentre Rodolfo
e Mimì rimangon soli, seduti, parlandosi
con tenerezza. Marcello,sempre più
nervoso ha lasciato il suo posto,
vorrebbe andarsene, ma non sa
resistere alla voce di Musetta)


Alcindoro -- (a Musetta)
Quella gente che dirà?

Rodolfo -- (a Mimì)
Marcello un dì l'amò.

Schaunard
Ah, Marcello cederà!

Rodolfo -- (a Mimì)
La fraschetta l'abbandonò
per poi darsi a miglior vita.

(Alcindoro tenta inutilmente di persuadere
Musetta a riprendere posto alla tavola,
ove la cena è già pronta)
Schaunard
Trovan dolce al pari il laccio...

Colline
Santi numi, in simil briga...

Schaunard
... chi lo tende e chi ci dà.

Colline
... mai Colline intopperà!

Musetta
Ah! Marcello smania...

Alcindoro
Parla pian!
Zitta, zitta!

Musetta
Marcello è vinto!)
Sò ben le angoscie tue
non le vuoi dir.

Alcindoro
Modi, garbo!
Zitta, zitta!

Musetta -- (a Alcindoro)
Io voglio fare il mio piacere!
Voglio far quel che mi par,
non seccar!
non seccar! Mimì
Quell'infelice
mi muove a pietà!

Colline
Essa è bella, io non son cieco,
ma piaccionmi assai più
una pipa e un testo greco!
mi piaccion assai più

Mimì -- (stringendosi a Rodolfo)
T'amo!
Quell'infelice mi muove a pietà!
L'amor ingeneroso è tristo amor!
Quell'infelice mi muove a pietà!

Rodolfo
(cingendo Mimì alla vita)
Mimì!
È fiacco amor quel che le offese
vendicar non sa!
Non risorge spento amor!

Schaunard
Quel bravaccio a momenti cederà!
Stupenda è la commedia!
Marcello cederà!

(a Colline)
Se tal vaga persona,
ti trattasse a tu per tu,
la tua scienza brontolona
manderesti a Belzebù!

Musetta -- (fra sé)
Or convien liberarsi del vecchio!

(Simulando un forte dolore ad un
piede, va di nuovo a sedersi)


Ahi! Alcindoro
Che c'è?

Musetta
Qual dolore, qual bruciore!

Alcindoro
Dove?
(Si china per slacciare la
scarpa a Musetta)


Musetta
(mostrando il piede con civetteria)
Al pie'!
Sciogli, slaccia, rompi, straccia!
Te ne imploro...
Laggiù c'è un calzolaio.
Corri presto! Ne vòglio un altro paio.

Alcindoro
Imprudente!

Musetta
Ahi! che fitta,
maledetta scarpa stretta!

Alcindoro
Quella gente che dirà?

Marcello
(commosso sommamente, avanzandosi)
Gioventù mia,
tu non sei morta,
né di te morto è il sovvenir!

Schaunard e Colline, poi Rodolfo
La commedia è stupenda! Marcello
Se tu battessi alla mia porta,
t'andrebbe il mio core ad aprir!

Musetta
(Si leva la scarpa e la
pone sul tavolo)

Or la levo...

Alcindoro
(cercando di trattenere Musetta)
Ma il mio grado...

Musetta
Eccola qua.

Mimì
Io vedo ben
ell'è invaghita di Marcello!

Alcindoro
...Vuoi ch'io comprometta?
Aspetta ! Musetta! Vo'.

(Nasconde prontamente
nel gilet lascarpa di Musetta,
poi si abbottona l'abito)

Musetta -- (impazientandosl)
Corri, va, corri.
Presto, va! va! (Alcindoro va via frettolosamente)

(Musetta e Marcello si abbracciano
con grande entusiasmo)

Musetta
Marcello!

Marcello
Sirena!

Schaunard
Siamo all'ultima scena!
(Un cameriere porta il conto)

Rodolfo, Schaunard e Colline
(con sorpresa alzandosi assieme a Mimì)

*Il conto?

Schaunard
Così presto?

Colline
Chi l'ha richiesto?

Schaunard -- (al cameriere)
Vediam!

(Dopo guardato il conto,
lo passa agli amici)

Rodolfo e Colline
(osservando il conto)
Caro'

(Lontanissima si ode la
Ritirata militare che a poco
a poco va avvicinandosi)
Monelli
(accorrendo da destra)
La Ritirata!

Sartine e studenti
(Sortono frettolosamente dal Caffè Momus)
La Ritirata!

Colline, Schaunard e Rodolfo
(tastandosi le tasche vuote)

Fuori il danaro!

Schaunard
Colline, Rodolfo e tu Marcello?

Marcello
Siamo all'asciutto!

Schaunard
Come?

Rodolfo
Ho trenta soldi in tutto!

Colline, Schaunard e Marcello
(allibiti)
Come?
Non ce n'è più?

Schaunard
Ma il mio tesoro ov'è? Musetta -- (al cameriere)
Il mio conto date a me.

(al cameriere che le mostra il conto)

Bene!
Presto, sommate
quello con questo!

(Il cameriere unisce i due
conti e ne fa la somma)

Paga il signor che stava
qui con me!

Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline
(accennando dalla parte dove
è andato Alcindoro)


Paga il signor!

Colline
Paga il signor!

Schaunard
Paga il signor!

Marcello
... il Signor!

Musetta
(Ricevuti i due conti dal cameriere li
pone sul tavolo al posto di Alcindoro)


E dove s'è seduto
ritrovi il mio saluto! Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline
E dove s'è seduto
ritrovi il mio saluto!

Borghesi
(Accorrendo da sinistra, la Ritirata
essendo ancor lontana, la gente corre
da un lato all'altro della scena guardando
da quale via s'avanzano i militari)

La Ritirata!

Monelli
S'avvicina per di qua!?
(cercando di orientarsi)

Sartine e Studenti
No, di là!

Monelli
(indecisi, indicando il lato opposto)

S'avvicinan per di là!

Sartine e Studenti
Vien di qua!

(Si aprono varie finestre, appaiono a
queste e sui balconi mamme coi loro
ragazzi ed ansiosamente guardano da
dove arriva la Ritirata)

Borghesi e Venditori -- (alcuni)
Largo! Largo!

Ragazzi
(alcuni dalle finestre)

Voglio veder! Voglio sentir!
Mamma, voglio veder!
Papà, voglio sentir!
Vo' veder la Ritirata! Mamme
(alcune, dalle finestre)

Lisetta, vuoi tacer?
Tonio, la vuoi finir?
Vuoi tacer, la vuoi finir?

(La folla ha invaso tutta la scena,
la Ritirata si avvicina sempre
più dalla sinistra)


Sartine e Borghesi
S'avvicinano di qua!

La folla e i venditori
Sì, di qua!

Monelli
Come sarà arrivata
la seguiremo al passo!

Marcello
Giunge la Ritirata!

Marcello e Colline
Che il vecchio non ci veda
fuggir colla sua preda!

Marcello, Schaunard e Colline
Quella folla serrata
il nascondiglio appresti!

Mimì, Musetta, Rodolfo, Marcello,
Schaunard e Colline

Lesti, lesti, lesti! Venditori
(Dopo aver chiuso le botteghe,
vengono in strada)

In quel rullio tu senti
la patria maestà!

(Tutti guardano verso sinistra,
la Ritirata sta per sbucare nel
crocicchio, allora la folla si ritira
e dividendosi forma due ali da
sinistra al fondo a destra, mentre
gli amici - con Musetta e Mimì - fanno
gruppo a parte presso il caffè)

La folla
Largo, largo, eccoli qua!
In fila!

(La ritirata Militare entra da sinistra,
la precede un gigantesco Tamburo
Maggiore, che maneggia con destrezza
e solennità la sua Canna di Comando,
indicando la via da percorrere)


La folla e i venditori
Ecco il Tambur Maggior!
Più fier d'un antico guerrier!
Il Tamburo Maggior!
Il Tamburo Maggior!

Gli Zappator, gli Zappatori, olà!
La Ritirata è qua!
Eccolo là! Il bel Tambur Maggior!
La canna d'ôr, tutto splendor!
Che guarda, passa, va! La Ritirata attraversa la scena.
Musetta non potendo camminare
perché ha un solo piede calzato,
è alzata a braccia da Marcello e
Colline che rompono le fila degli
astanti, per seguire la Ritirata;
la folla vedendo Musetta portata
trionfalmente, ne prende pretesto
per farle clamorose ovazioni)

(Marcello e Colline con Musetta
si mettono in coda alla Ritirata,
li seguono Rodolfo e Mimì a
braccetto e Schaunard col
suo corno imboccato, poi studenti
e sartine saltellando allegramente,
poi ragazzi, borghesi, donne
che prendono il passo di marcia)

(Tutta questa folla si allontana dal
fondo seguendo la Ritirata militare)


Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline
Viva Musetta! Cuor birichin!
Gloria ed onor, onor e gloria
del quartier latin!

La folla e i venditori
Tutto splendor!
Di Francia è il più bell'uom!
Il bel Tambur Maggior
Eccolo là!
Che guarda, passa; va!

(Grido della folla,
dall'interno)

(Intanto Alcindoro con un
paio di scarpe bene
incartocciate ritorna verso il
Caffè Momus cercando di Musetta;
il cameriere, che è presso al
tavolo, prende il conto lasciato
da questa e cerimoniosamente
lo presenta ad Alcindoro, il quale
vedendo la somma, non
trovando più alcuno, cade su
di una sedia, stupefatto, allibito)